Caratteristiche tecniche





Ritenuto uno dei portieri più estrosi e spettacolari della storia del calcio italiano, Moro disponeva di un repertorio inconfondibilmente personale, non ispirandosi a nessun altro collega italiano del passato. Il suo particolare stile coniugava acrobazie e teatralità: nei suoi interventi non si limitava all'efficacia del gesto tecnico, ma cercava gli applausi delle platee, anche sulle palle più insidiose. Quando i tiri non erano troppo impegnativi, invece, compiva salti vistosi, facendo apparire le sue parate più difficili di quanto non fossero realmente.
Calma, coraggio, sicurezza, freddezza, intuito, senso di posizione e rapidità di riflesso gli consentivano di opporsi con grande efficacia anche ai tiri più insidiosi. Talvolta, fidandosi troppo delle proprie abilità, eccedeva nella sua spavalderia, compiendo errori e sviste clamorose. A tal proposito Silvio Piola, che ebbe modo di sfidarlo in parecchie occasioni, disse di lui: «Mi impressiona la sua sicurezza quando sbaglia». Non era portato per le uscite sugli attaccanti lanciati a rete, circostanze in cui frequentemente mostrava indecisione, sbagliando la scelta dei tempi.
Le sue prestazioni erano anche frutto di meticolosa applicazione; infatti, studiava approfonditamente gli attaccanti e il loro modo di calciare, prestando attenzione a quale fosse il loro punto preferito della porta dove indirizzare il pallone. Durante un allenamento in Nazionale dimostrò ripetutamente di conoscere le intenzioni di quasi tutti i migliori tiratori, come se fosse lo stesso portiere a «comandare i loro piedi», disse scherzando. Moro aveva un fisico strano, in quanto soffriva di un'anomalia costituzionale che al minimo graffio o disturbo gli faceva venire la febbre.